in collaborazione con Accesconcert/Olivier Casays
Anouar Brahem è il prestigiatore dell’oud, un autentico maestro nell’esaltare l’incantesimo acustico che questo secolare e tradizionale liuto d’Oriente porta nel suo calabash: l’eredità musicale dei mondi Arabo e Islamico. Brahem è un fenomeno, una miscela concentrata di paradossi prolifici: è un classicista estremamente sovversivo; un solista solitario, decisamente aperto al mondo, un "trafficante di cultura", un uomo sempre propenso ad avventurarsi oltre i suoi limiti e respingere le frontiere musicali senza cedere un centimetro degli standard estetici forgiati nel corso del tempo e temprati con profondo rispetto per la tradizione.
Partendo dal ricco repertorio del Jazz, John Surman, Dave Holland, Jan Garbarek e Jack DeJohnette sono solo alcuni dei grandi musicisti che si sono lasciati contagiare dagli incantesimi melodici di Brahem, passando per le tante e diverse tradizioni del Mediterraneo e d’Oriente (dalla nativa Tunisia ai confini di India e Iran), la sua musica delicata ma rigorosa ridefinisce costantemente un universo sapientemente composito di poesia e cultura, sempre in equilibrio fra discrezione e sensualità, nostalgia e contemplazione.